Data ultimo aggiornamento: 12.02.2024
Condanne penali e permesso di soggiorno
Il permesso di soggiorno è quel documento che consente alla persona straniera di stabilirsi legalmente in Italia. Tuttavia, esistono determinati reati che, se commessi da un cittadino straniero, possono ostacolare l’ottenimento o la conservazione del permesso.
In questo articolo esamineremo nel dettaglio i reati che possono essere considerati “ostativi” al rilascio o al mantenimento del permesso di soggiorno.
Quali sono i reati ostativi al rilascio del permesso di soggiorno
I reati ostativi sono previsti dall’art. 4 comma 3, art. 5 comma 5 e comma 5bis, art. 9 T.U.I.), in combinato disposto con l’art. 380 c.p.p.
Solo per citarne alcuni sono:
- terrorismo (art. 270-bis c.p.);
- associazione mafiosa (art. 416-bis c.p.);
- trattazione di esseri umani (art. 601 c.p.);
- sfruttamento della prostituzione (art. 3, n. 8, L. 20 febbraio 1958, n. 75 );
- produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti (art. 73 d.P.R. 309/90);
- violenza sessuale (art. 609-bis c.p.);
- rapina (art. 628 c.p.);
- furto in appartamento e con stratto (art. 624 bis c.p.);
- furto aggravato (art. 625 c.p.);
- spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73 d.P.R. 309/90);
- immigrazione clandestina (art. 12-12 bis d.lgs. 286/98);
- violenza sessuale (art. 609 bis c.p.);
- intermediazione illecita e sfruttamento lavoro (art. 603 bis c.p.);
- estorsione (art. 629 c.p.);
- maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.);
- atti persecutori (art. 612 bis c.p.).
Motivi revoca permesso di soggiorno
La valutazione della sussistenza dei reati ostativi è effettuata dalla Questura. Quest’ultima – nell’esercizio di tale valutazione – deve tener conto di una serie di elementi, quali la gravità del reato commesso, le circostanze di fatto in cui il reato è stato commesso, la personalità del cittadino straniero e il suo comportamento successivo al reato.
In caso di valutazione positiva, l’autorità amministrativa può rilasciare o rinnovare il permesso di soggiorno, in caso contrario rigetterà la richiesta di permesso o revocherà un permesso di soggiorno già rilasciato.
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La pericolosità sociale
Dal combinato disposto di cui agli artt. 4, comma 3 e 5, comma 5, d.lgs. 286/98, si evince che in presenza delle condanne penali – anche non definitive – per i reati sopra elencanti, non è consentito l’ingresso dello straniero, e se questo era stato consentito, la permanenza ulteriore nel territorio italiano deve cessare.
Tuttavia, si tratta di una presunzione automatica di pericolosità ex lege assoluta (derogabile solo in presenza di legami familiari o da condizioni di inespellibilità) a prescindere dall’accertamento in concreto e caso per caso della pericolosità da parte della PA.
In tutti questi casi, il mancato rilascio, rinnovo o la revoca del permesso di soggiorno, costituiscono il presupposto per l’espulsione: lo straniero dovrebbe lasciare volontariamente il territorio dello Stato nel termine di 15 giorni previsto dall’art. 12, co. 2, d.P.R. 394/99.
La valutazione della pericolosità sociale di uno straniero è un’operazione complessa e delicata, che deve essere effettuata con attenzione e ponderazione, in modo da evitare discriminazioni e garantire il rispetto dei diritti fondamentali.
![Revoca permesso motivi familiari](https://www.infoimmigrazione.com/wp-content/uploads/Revoca-permesso-motivi-familiari.webp)
Revoca permesso di soggiorno per motivi familiari
La revoca del permesso di soggiorno per motivi familiari è un provvedimento amministrativo che può essere adottato dalla Questura in presenza di determinate cause previste dalla legge.
Le cause di revoca
Le cause di revoca del permesso di soggiorno per motivi familiari sono le seguenti:
- cessazione del rapporto familiare;
- condanna per reati gravi;
- mancata osservanza delle condizioni previste per il rilascio del permesso di soggiorno, esempio requisito della convivenza con il familiare.
Le conseguenze della revoca
La revoca del permesso di soggiorno per motivi familiari comporta la perdita del diritto di soggiorno in Italia.
Il titolare del permesso di soggiorno deve quindi lasciare il territorio nazionale entro il termine previsto dal provvedimento di revoca.
In caso di revoca del permesso di soggiorno per motivi familiari, il titolare del permesso di soggiorno può presentare ricorso al Tribunale ordinario competente tramite un avvocato.
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Favoreggiamento immigrazione clandestina reato ostativo
Il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è considerato un reato ostativo il cui compimento ostacola il rilascio del permesso di soggiorno.
Il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è un reato previsto dall’articolo 12 del TUI, che punisce chiunque “promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato ovvero compie altri atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato, ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di residenza permanente.”
Il reato è punito con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa di 15.000€ per ogni persona straniera coinvolta nella vicenda.
La pena è aumentata da 6 a 16 anni di reclusione e con la multa di 15.000€ se:
- il fatto riguarda l’ingresso o la permanenza illegale nel territorio dello Stato di cinque o più persone;
- la persona trasportata è stata esposta a pericolo per la sua vita o per la sua incolumità per procurarne l’ingresso o la permanenza illegale;
- la persona trasportata è stata sottoposta a trattamento inumano o degradante per procurarne l’ingresso o la permanenza illegale;
- il fatto è commesso da tre o più persone in concorso tra loro o utilizzando servizi internazionali di trasporto ovvero documenti contraffatti o alterati o comunque illegalmente ottenuti;
- gli autori del fatto hanno la disponibilità di armi o materie esplodenti;
- la condotta è tenuta al fine di reclutare persone da destinare alla prostituzione o comunque allo sfruttamento sessuale o lavorativo ovvero riguardano l’ingresso di minori da impiegare in attività illecite al fine di favorirne lo sfruttamento;
- ovvero al fine di trarne profitto, anche indiretto.
Permesso di soggiorno condanna per stupefacenti
Le condanne della persona straniera in materia di sostanze stupefacenti sono automaticamente ostative al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno.
Tuttavia, la Corte Costituzionale con la sentenza n. 88 del 2023, ha dichiarato illegittima la disposizione del Testo unico sull’immigrazione che prevedeva il diniego automatico del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro a seguito di condanna per i reati di traffico di sostanze stupefacenti e di commercio di prodotti con segni falsi.
In particolare, la Corte ha ritenuto che la disposizione in questione fosse in contrasto con il principio di proporzionalità, in quanto non teneva conto della gravità del reato commesso e della personalità del condannato.
In base alla nuova normativa, il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro è subordinato alla valutazione dell’autorità amministrativa, che dovrà considerare i seguenti fattori:
- la gravità del reato commesso: la condanna per un reato grave, come il traffico di droga a scopo di lucro, può costituire un elemento ostativo al rinnovo del permesso di soggiorno.
- la personalità del condannato: l’autorità amministrativa dovrà valutare la personalità del condannato, tenendo conto, ad esempio, della sua collaborazione con le autorità, del suo impegno nel reinserimento sociale e della sua partecipazione a programmi di recupero.
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Domande frequenti
Quando viene revocato il permesso di soggiorno?
Il permesso di soggiorno può essere revocato a causa del compimento di specifici reati, per lunghe assenze dal territorio nazionale o per il venir meno di specifici requisiti richiesti dalla legge.
Quando uno straniero può essere considerato pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica?
Uno straniero può essere considerato pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica quando rappresenta una minaccia per la sicurezza fisica o morale dei cittadini.
La pericolosità sociale di uno straniero è valutata dall’autorità amministrativa, che deve considerare i seguenti fattori:
- la gravità dei reati commessi: la condanna per un reato grave, come il terrorismo, la violenza sessuale o l’associazione mafiosa, può costituire un elemento ostativo al soggiorno in Italia.
- la personalità dello straniero: l’autorità amministrativa dovrà valutare la personalità dello straniero, tenendo conto, ad esempio, della sua collaborazione con le autorità, del suo impegno nel reinserimento sociale e della sua partecipazione a programmi di recupero.
- le circostanze del caso: l’autorità amministrativa dovrà considerare le circostanze concrete del caso, ad esempio la presenza di precedenti condanne, la recidiva o la commissione di reati in concorso con altre persone.
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