Il Tribunale di Venezia con decreto del 16.05.2024 ha sospeso l’efficacia esecutiva del provvedimento impugnato autorizzando il rilascio di un permesso di soggiorno per protezione speciale temporaneo al cittadino straniero.
Il ricorrente – cittadino russo residente in Ucraina e difeso dall’Avvocato Giulia Vicari – aveva presentato richiesta di permesso di soggiorno per protezione speciale presso la Questura di Padova.
Per la Commissione Territoriale, incaricata di emettere parere circa il riconoscimento della protezione, l’istante “non appare stabilmente ricollocato in Ucraina dalla documentazione prodotta e non esistono fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione dell’art. 8 CEDU in relazione al diritto al rispetto della propria vita privata e familiare.”
Il ricorrente pertanto, sposato e convivente in Italia con la moglie ucraina, si è rivolto all’Avvocato Vicari per presentare ricorso.
Poco dopo e in via cautelare, il Tribunale di Venezia ha disposto la sospensiva del rigetto della Questura e più nello specifico ha stabilito:
- che sussistono gravi ragioni per sospendere l’efficacia esecutiva del provvedimento impugnato, in quanto l’istante si afferma cittadino russo stabilmente ricollocato in Ucraina e tale circostanza, tenuto conto del perdurante conflitto russo-ucraino;
- e considerata, altresì, l’intensità del periculum in caso di rimpatrio, alla luce dei possibili gravi effetti pregiudizievoli che l’allontanamento dal territorio dello Stato potrebbe comportare rispetto all’incolumità del richiedente ed alla sua vita privata e familiare.
Ricorso avverso diniego della protezione speciale
Il ricorso avverso il diniego della protezione speciale è un procedimento legale che consente allo straniero di contestare il rifiuto della protezione speciale emesso dalla Questura su parere negativo della Commissione Territoriale.
Passaggi per il ricorso
- Notifica del diniego: una volta notificato il diniego della protezione speciale, il richiedente ha un termine perentorio per presentare il ricorso. Questo termine è solitamente di 30 giorni dalla notifica.
- Redazione del ricorso: Il ricorso deve essere redatto da un avvocato e deve contenere:
- I motivi di fatto e di diritto che giustificano l’annullamento del provvedimento di diniego.
- Eventuali nuove prove o documentazione a supporto della richiesta di protezione speciale.
- Una richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva del diniego, se necessario, per evitare l’espulsione durante la pendenza del ricorso.
- Una richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva del diniego, se necessario, per evitare l’espulsione durante la pendenza del ricorso.
- Deposito del ricorso: il ricorso deve essere depositato presso il Tribunale Ordinario competente, che solitamente è quello della sezione specializzata in immigrazione in cui ha sede la Commissione Territoriale.
- Notifica del ricorso: dopo il deposito, il decreto di fissazione udienza e il ricorso devono essere notificati alla controparte.
- Udienza: il Tribunale fissa un’udienza per discutere il ricorso. Durante l’udienza, le parti possono presentare le loro argomentazioni e produrre prove.
- Decisione del Tribunale: al termine del procedimento, il Tribunale emetterà una decisione. Se il ricorso viene accolto, il provvedimento di diniego viene annullato e il richiedente ottiene la protezione speciale. Se il ricorso viene respinto, il richiedente può valutare l’opportunità di proporre Appello.
Considerazioni finali
È fondamentale che il richiedente si avvalga dell’assistenza di un legale specializzato in diritto dell’immigrazione per garantire che il ricorso sia presentato in modo corretto e tempestivo, massimizzando così le possibilità di successo.
Per la presentazione del ricorso, puoi affidarti all’Avvocato Giulia Vicari, esperta in diritto dell’immigrazione, che potrà fornirti un’assistenza legale qualificata e personalizzata, seguendo il tuo caso con la massima competenza e attenzione.